I Puffi nascono dalla mano e dall'estro del disegnatore belga Pierre Culliford, in arte Peyo.

Peyo Esordisce nel 1947 su La Dernière Heure con Johan, un giovane paggio medievale cui nel 1954 affianca Pirlouit (conosciuti in Italia come Rolando e Pirulì). Come personaggi secondari di questa serie, nel 1958 Peyo crea gli Schtroumpfs, gli gnometti azzurri conosciuti in Italia come Puffi. La serie passerà a Le Soir e poi a Spirou, il settimanale per ragazzi fondato da Morris, Jijé e Franquin. Altri personaggi dell'artista belga sono il gatto Pussy (1950), il piccolo indiano Pied Tendre (1948), Jack Célestin (1951), Benoit Brisefer (1960).

Successivamente gli Schtroumpfs divennero i protagonisti principali di una serie di fumetti

I Puffi arrivarono nelle case di tutto il mondo grazie alla nota serie di cartone animato prodotta dalla Hanna & Barbera nel 1982.

Dopo la comparsa televisiva i puffi hanno riscontrato un successo unico, diventando un vero e proprio fenomeno di costume.

Il loro successo è diventato indiscutibile grazie ai graziosi (e per noi anche preziosi!) pupazzi di gomma.

L’industria del divertimento ha osservato per tempo il fenomeno e imparato la lezione: dopo “I Puffi”, sono stati lanciati sul mercato decine di altri piccoli pupazzi da collezionare, dalle serie di robottini ai bambolotti in miniatura. In un caso è stato tentato di ripetere esattamente il precedente dei Puffi, con una serie animata creata a loro immagine e somiglianza e pronta ad invadere gli scaffali dei negozi. Si trattava degli “Snorky”, versione sottomarina dei puffi, anche loro dolci e garbati e con la sigla fatta di rime baciate, "amici-felici e senza nemici", ma i colorati abitanti dell’oceano non hanno avuto fortuna: dopo un anno di programmazione sono spariti dalla circolazione.
Sulla scia del successo, i Puffi sono finiti anche su quaderni, magliette, schede telefoniche e persino su una moneta in corso e un francobollo emesso con orgoglio dal governo Belga.


Con i Puffi sparisce il ruolo del protagonista e conquista la ribalta un insieme di tanti personaggi: i piccoli abitanti delle case a forma di fungo, i loro amici John e Solfamì, unici esseri umani a conoscenza del sentiero segreto che porta al villaggio dei Puffi, e il Mago Gargamella, con il suo gatto Birba, che tramano per bollire in pentola gli elfi blu.
Tra i Puffi si distingue il Grande Puffo, decano della compagnia (decano si fa per dire, di anni ne ha ben 542), che in virtù della saggezza maturata con l’età guida gli altri Puffi, che si differenziano tra loro non per il nome che, democraticamente, è Puffo per tutti. L’attributo che segue è riferito o al loro lavoro, come il "Puffo Pasticcere", o alla loro indole, come per il Puffo Burlone, determinando il ruolo del personaggio all'interno del villaggio.
Puffetta è l’unica donna della compagnia, e molti spettatori si sono sempre chiesti perché. Vi riveliamo in esclusiva la risposta che avete atteso per anni: la bionda è in realtà un’esca creata dalla magia nera di Gargamella per catturare gli altri Puffi. Grande Puffo è riuscito a liberarla dall’incantesimo del mago e Puffetta è stata accolta con gioia dagli altri Puffi, che ne sono rimasti tutti innamorati.

La serie animata e prodotta da Hanna & Barbera ha fatto infuriare i fan di Peyo, soprattutto per una ragione. Nella seconda serie di puntate sono stati inseriti nuovi personaggi, come Madre Natura, che con le sue bacchette magiche governa il cambio delle stagioni, Nonno Puffo, la piccola Bontina, giovanissima Puffa in erba e gli umani John e Solfamì. L'intento era quello di animare le trame secondo uno schema più convenzionale, ma l'intrusione degli esseri umani nell'incontaminato villaggio dei Puffi ha fatto gridare allo scandalo gli irriducibili del fumetto "Schtroumpf".

Le tavole originali dei Puffi possono essere ammirate al Museo del fumetto di Bruxelles, unico del genere in tutta Europa.

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Testo formato da articoli pubblicati su internet (Francesca Fornario).